I Buoni fruttiferi postali possono costituire una forma di investimento adatta a chi intenda ricavare un discreto rendimento senza doversi sottoporre a profili elevati di rischio; rishci che, come noto, gravano in modo particolare su attività finanziarie complesse.
Proposti da Poste Italiane, i Buoni in questione sono considerati tra gli investimenti più sicuri in assoluto tra quelli attualmente presenti sul mercato. Resta però da valutarne l’effettiva convenienza in termini di monetizzazione e capire se non sia, quindi, meglio orientare il proprio risparmio su altri strumenti più redditizi.
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Cosa sono i Buoni fruttiferi postali
I buoni fruttiferi italiani vengono emessi da Cassa Depositi e Prestiti e sottoposti ad una tassazione di carattere agevolato, pari al 12,5% sugli interessi maturati, contro il 26% che colpisce le rendite finanziarie. Possono essere sottoscritti presso gli sportelli degli uffici postali e non presuppongono commissioni o spese aggiuntive che non siano quelle di carattere fiscale.
Va poi sottolineato come il rimborso del capitale investito sia sempre a disposizione dell’investitore che si ritrovi all’improvviso nella necessità di ritirarlo integralmente o in parte.
Se questi sono i pregi, va però ricordato un difetto non da poco, ovvero il fatto che essi garantiscano un rendimento dello 0,30% nel caso dei buoni decennali: cifra che si dimezza letteralmente nel caso di buoni postali di minor durata.
Un livello effettivamente molto basso, anche nell’epoca in cui i tassi di interesse dei conti correnti sono praticamente azzerati. Un prodotto tradizionale, a differenza di altri che si stanno facendo largo come ad esempio l’investimento in rame.
La convenienza dei Bfp, Buoni fruttiferi postali
Dopo aver ricordato cosa siano, resta ora da stabilire se i Buoni fruttiferi postali convengano e siano sicuri. Per quanto riguarda la convenienza, la risposta è necessariamente articolata proprio in considerazione dei rendimenti offerti; che sono effettivamente molto bassi.
Va tuttavia considerato che anche se limitati, i rendimenti sono pur sempre garantiti; una caratteristica da non sottovalutare in un momento di accentuata turbolenza economica. Analizzando quanto accaduto nel corso degli ultimi anni con gli spread, gli investitori che non amano rischiare possono in effetti essere invogliati a scegliere uno strumento di questo genere. Un po’ come avviene con l’investimento in oro fisico.
La sicurezza dei Buoni fruttiferi postali
Per quanto riguarda la sicurezza di investire su Buoni fruttiferi postali, anche in questo caso la risposta deve prendere in considerazione vari aspetti. Il primo riguarda la garanzia statale di cui questo strumento gode.
Nel concreto, soltanto il caso di un fallimento dello Stato italiano renderebbe inesigibili le cifre investite e i rendimenti maturati sino al momento del default. Si tratta di un rischio considerato molto remoto dagli analisti e dagli addetti ai lavori, ma pur sempre presente.
Dall’altro lato per capire il livello di sicurezza che caratterizza i Buoni fruttiferi postali, basterebbe ricordare le tante banche che hanno fallito nel corso degli ultimi anni, distruggendo i risparmi di centinaia di migliaia di piccoli investitori che si erano fidati dei consigli, spesso interessati, dei propri consulenti finanziari.
In definitiva si può affermare che per chi sia alla ricerca di un investimento redditizio, lo strumento dei Buoni fruttiferi postali non è il più adatto; viceversa può esserlo per chi abbia intenzione di risparmiare in maniera sicura, un piccolo guadagno a fronte di un pericolo emittente che comunque continua ad essere abbastanza limitato.