Nell’epoca dei tassi di interesse a zero, sono sempre di più i risparmiatori alla ricerca di strumenti in grado di assicurare da un lato la massima sicurezza e dall’altro un piccolo incremento del proprio capitale. Caratteristiche che ormai da tempo, in particolare la seconda, non sono più prerogativa dei conti correnti bancari.
Tra gli strumenti in grado di dare qualche piccola soddisfazione in tal senso, occorre ancora una volta ricordare i conti deposito. Se, infatti, con il Quantitative Easing della Banca Centrale Europea hanno visto i propri rendimenti calare in maniera abbastanza drastica, ancora oggi sono in grado di assicurare perlomeno dei piccoli incrementi del capitale investito, invece della sicura erosione prospettata dal normale conto corrente bancario.
Va infatti ricordato come quest’ultimo sia comunque sottoposto a costi di gestione che possono variare di istituto in istituto, ma che inevitabilmente portano infine ad una sicura perdita.
Contenuti pagina
Storia dei conti deposito: quelli più famosi
Nati nel corso del 1991, il primo fu lanciato da Ing Direct, i conti deposito si differenziano da quelli correnti proprio per la finalità che si prefiggono, ovvero assicurare un rendimento al capitale che è stato depositato, obiettivo che è invece del tutto estraneo ai secondi.
Proprio per questo, nonostante il calo dei rendimenti osservato nel corso degli ultimi anni, continuano ad avere un discreto appeal presso coloro che sono alla costante ricerca di strumenti in grado di valorizzare, se pur in maniera limitata, il proprio risparmio e che siano alternativi a strumenti di investimento tradizionali, come i buoni fruttiferi postali ad esempio.
Naturalmente il conto deposito, come ogni strumento di questo genere, è in grado di assicurare vantaggi e svantaggi, da prendere attentamente in considerazione prima di decidere se aderire o meno all’offerta.
Quali sono i vantaggi di avere un conto deposito?
Il vantaggio più cospicuo è proprio rappresentato dal conoscere in partenza il tasso di interesse con il quale sarà remunerata la cifra depositata lungo il corso dell’anno. In tal modo si può non solo valutare l’eventuale convenienza del conto, ma anche evitare pessime sorprese come quelle cui vanno spesso incontro i detentori di un normale conto corrente. Sotto questo aspetto, quindi, si tratta di una soluzione in grado di coniugare sicurezza e convenienza.
Altro vantaggio che non va assolutamente sottovalutato, alla luce delle sorprese riservate solitamente dai conti correnti bancari, è la mancanza di spese della maggior parte dei conti deposito, o comunque la presenza di cifre irrisorie da pagare negli altri.
Rischio default della banca: cosa succede al conto deposito?
Infine va ricordato il tasso di rischio molto basso, anche se, a differenza di quanto si dice spesso, non inesistente. Anche il conto deposito, infatti, può essere travolto dall’eventuale default della banca con la quale è stato sottoscritto.
In tal caso si è comunque garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per la cifra di 100mila euro e si perdono i soldi oltre tale soglia. La cifra in questione è per depositante, ovvero riferita alla cifra che si raggiunge mettendo insieme tutti i conti di cui si è titolari presso lo stesso istituto.
L’imposta di bollo sui conti deposito
L’elenco degli svantaggi deve a sua volta iniziare prendendo in esame l’obbligo di versare l’imposta di bollo. Se, infatti, sino al 2011 questa imposta era a carico nella maggioranza dei casi degli istituti, i quali si sottoponevano all’incombenza proprio per andare incontro alla clientela, con il decreto Salva Italia il quadro è mutato del tutto, anche perché l’imposta stessa è stata modificata, introducendo un’aliquota dello 0,1% poi elevata allo 0,15% nel 2013.
Le banche hanno quindi deciso di non abbonare più il suo pagamento e, nel caso di cifre non troppo elevate la consistenza del balzello può azzerare i vantaggi del conto stesso.
Costi per svincolo anticipato
Un secondo svantaggio da prendere in considerazione, nel caso dei conti deposito, è poi quello riguardante il caso di svincolo anticipato. Ove infatti il cliente decida di ritirare anticipatamente la somma vincolata, deve sincerarsi sull’esistenza o meno di penali, anche se solitamente l’istituto si limita a restituire il deposito trattenendo gli interessi maturati sino a quel momento.
Al fine di evitare sorprese in tal senso, si consiglia comunque di prendere visione anticipata di riferimenti contrattuali che possano dare la massima chiarezza sulla politica decisa dall’istituto cui ci si rivolge.
Confrontare i diversi conti corrente
Considerato quanto ricordato sinora, dovrebbe essere abbastanza chiaro come il risparmiatore che decida per la sottoscrizione di un conto deposito dovrebbe avere comunque l’accortezza di mettere a confronto le varie proposte, in modo da scegliere non solo la soluzione migliore, ma anche quella più rispondente alle proprie esigenze.
Gli aspetti principali da prendere in considerazione, di conseguenza, sono i tassi di interesse prospettati e la presenza o meno di un vincolo temporale. In questo secondo caso, si consiglia poi di visionare con attenzione il contratto per capire la presenza di penali in caso di svincolo anticipato della somma depositata sul conto.
I migliori conti deposito
Tra le proposte considerate migliori dagli addetti ai lavori, la prima da ricordare è sicuramente Conto Green, la soluzione di Banca Popolare di Cividale, che si fa notare in particolare per il tasso di interesse offerto, attestato al 2,40% lordo per coloro che decidano di vincolare le somme per almeno un quinquennio. Si tratta di uno dei tassi più alti in assoluto attualmente proposti dal mercato.
Va poi ricordata Banca Ifis, che propone a sua volta Rendimax Top (da non confondersi con Profit Maximizer, il discusso broker di Opzioni Binarie), il cui tasso di interesse si posizione a quota 2,30%, anche in questo caso riservato a chi opti per vincolare i suoi soldi per almeno cinque anni. Tra i vantaggi di questa soluzione c’è anche il fatto di premiare chi decida di depositare piccole somme, a partire da soli 1.000 euro.
Anche Banca Dinamica riesce ad offrire tassi abbastanza interessanti, intorno all’1,80%, mentre IBL Banca propone a sua volta ContosuIBL, il quale può garantire un tasso di interesse lordo del 2,15% sui soldi depositati per almeno un triennio.