L’anno finanziario 2016 si è ormai concluso ed è tempo di bilanci, ma anche di previsioni per il 2017, cercando di immaginare gli scenari che animeranno il mercato e la Borsa valori. Il nuovo anno porterà tornate elettorali molto importanti in molti paesi europei e le conferme o i cambiamenti finiranno necessariamente per influenzare l’andamento dell’economia. Proprio come è successo nell’anno appena concluso.
Molti eventi politici hanno segnato i momenti salienti registrati a Piazza Affari, che nel 2016 è stata tra le peggiori borse mondiali con un -10%, e nelle altre Borse europee. Ci sono due avvenimenti che hanno contraddistinto gli ultimi dodici mesi: a partire da marzo il rimbalzo del petrolio e di altre materie prime, mentre tra agosto e settembre i rimbalzi hanno interessato i tassi di interesse.
Laddove non è stata la politica a entrare nelle logiche di mercato sono stati operatori e investitori a seguirla, decidendo le operazioni in base ai provvedimenti governativi e parlamentari.
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Il peso di Brexit ed elezioni sulla Borsa
Il voto inglese per Brexit, le elezioni di Trump negli USA e il referendum costituzionale italiano hanno occupato quasi interamente la scena.
Si è speso molto tempo per analizzare gli scenari possibili a seconda dei risultati, ovviamente non del tutto utile, una volta verificatisi gli avvenimenti. Negli ultimi anni ogni volta che si è andati al voto si è notato come i risultati siano sempre stati sorprendenti, incerti fino alla fine.
Il 2016 non ha fatto altro che confermare la stessa situazione e per il 2017 non cambierà. I mercati, però, hanno imparato ad assorbire i colpi più rapidamente, specialmente quelli riguardanti la sfera politica. Si tratta della necessaria capacità di adattamento atta a consentire la prosecuzione delle attività di scambio tra operatori e investitori.
Il calo del prezzo del Petrolio:
I dati da ricavare sono due: il voto e le decisioni dei governi diventano sempre meno influenti; i rimbalzi sono causati dal non verificarsi degli eventi. Il saliscendi del petrolio e delle materie prime è collegato alle variazioni dei tassi di interesse, perché il recupero delle materie prime e il conseguente recupero delle attese di inflazione.
In questo caso sono state le politiche monetarie ad adeguarsi. Però il calo del petrolio è dovuto alle aspettative, infatti i tagli alla produzione previsti sono avvenuti verso la fine dell’anno, ma già alcuni mesi prima si sapeva che avrebbe potuto succedere e così sono scesi i prezzi.
Cosa aspettarsi dal 2017?
Difficile fare previsioni per il 2017, ma ci sono alcuni segnali che si possono iniziare ad esaminare. Negli Stati Uniti d’America ci si attende di registrare un paio di rialzi dei tassi, ma l’economia potrebbe cogliere gli stimoli e dare risposte migliori, raddoppiando gli aumenti.
In Italia ci si aspetta rendimenti elevati per molti titoli, almeno fino a metà anno. Le banche hanno vissuto un dicembre straordinario in borsa e nella prima parte dell’anno dovrebbero eseguire gli aumenti di capitale che hanno annunciato nelle scorse settimane. Il petrolio dovrebbe rimanere sui valori attuali.
Il 2016 è iniziato male e finito bene, mentre il 2017 dovrebbe cominciare col segno positivo e avere riscontri favorevoli, ma la precauzione è d’obbligo in questi casi, per essere pronti ad affrontare le novità nel modo giusto.