Non sarà certamente Wall Street o la City, né Francoforte o Shangai, ma il mercato azionario italiano riveste comunque una certa importanza, quantomeno a livello europeo.
Situata a Piazza Affari, a Milano, la Borsa Italiana ha visto la luce il 16 gennaio del 1808 grazie ad un decreto, emesso dall’allora vicerè Eugenio Bonaparte, che andava a sancire la nascita della “Borsa di Commercio” del capoluogo meneghino.
Le prime contrattazioni sono iniziate circa un mese dopo, in una sistemazione provvisoria, mentre nel 1809 i locali trovarono nuova sede nel Palazzo dei Giureconsulti. Un nuovo trasferimento ha poi avuto luogo nel triennio 1887-1890, quando è stato il Teatro alla Scala a fungere da sede per le contrattazioni, in attesa dei lavori di ristrutturazione di quella vecchia.
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Nascita dell’attuale Piazza Affari
Proprio la notevole crescita del mercato ha poi costretto le autorità ad un nuovo trasferimento, quello nell’attuale Piazza Cordusio, nel 1901, che ha fatto da preludio al passaggio definitivo, quello che ha infine stabilito Palazzo Mezzanotte, dal cognome dell’architetto che lo aveva progettato, come sede definitiva della Borsa, nel 1932.
La società che può vantare il prestigioso titolo di più anziana in assoluto sul mercato azionario italiano, in termini di presenza in Borsa, è la Bastogi, entrata nelle contrattazioni a partire dal 1863.
Si deve invece accontentare del secondo posto Italcementi, arrivata 11 anni dopo nel novero dei migliori titoli azionari italiani.
Se alla fine del 1997 sui mercati azionari erano quotate 235 società nazionali, con una capitalizzazione complessiva tale da arrivare al 30% del Pil, dieci anni più tardi il valore degli scambi si è attestato al 103% nei confronti del prodotto interno lordo italiano.
Come funziona la Borsa italiana
Il mercato azionario italiano si chiama MTA, acronimo di Mercato Telematico Azionario. Occorre però precisare che pur essendo uno dei comparti più importanti della Borsa, non coincide con essa. Piazza Affari è infatti il teatro nel quale avvengono le contrattazioni aventi ad oggetto diversi tipi di strumenti finanziari. Tra di essi vanno ricordati:
- il Sedex ove si negoziano strumenti come “certificates” e “covered warrant”;
- il TAH, ovvero il mercato telematico che consente di proseguire le contrattazioni di MTA e Sedex anche una volta chiusa la Borsa;
- il MOT, ovvero il mercato telematico delle obbligazioni, che vede protagonisti anche i titoli del debito pubblico e gli ABS, ovvero i titoli che scaturiscono dalla cartolarizzazione dei crediti;
- l’IDEM, ovvero la piazza riservata ai famigerati derivati.
Detto ciò andiamo ora a fornire una panoramica sulla Borsa italiana per capire come e dove investire oggi a Piazza Affari; quali sono i titoli di Borsa che vanno per la maggiore; e le azioni sulle quali puntare.
I titoli della Borsa italiana sui quali investire nel 2017
Naturalmente gli occhi dei risparmiatori sono puntati sulle azioni che vanno per la maggiore, che possono dare cioè sufficienti sicurezze per il proprio investimento. In tal senso sono gli stessi esperti a indicare un pacchetto di titoli su cui si può investire oggi con una certa tranquillità.
Tra quelli presenti nel mercato della Borsa italiana e che ultimamente vanno per la maggiore ci sono ad esempio Borgosesia, azienda di Prato operante nel settore tessile, in quello immobiliare e nella gestione del risparmio.
Altro titolo che continua a riservare soddisfazioni agli investitori è quello di Safe Bag, azienda di Gallarate (hinterland di Varese), che funge da primattore nel settore dei servizi tesi alla protezione e al rintracciamento dei bagagli all’interno delle realtà aeroportuali.
Settore della moda e settore alimentare
Anche Brunello Cucinelli fa parte del novero di titoli che non dovrebbero mancare di crescere anche in questo 2017. La casa di moda operante nel settore del lusso, dalla nascita avvenuta nel 1978, ha continuato a crescere a ritmi molto intensi sino a diventare una delle migliori testimonianze del Made in Italy della fashion.
L’ambito alimentare è invece rappresentato da Gambero Rosso, azienda anch’essa capace di muoversi seguendo gli schemi del Made in Italy con un ventaglio di attività sempre più largo in cui rientrano anche i servizi di “ristorazione e accomodation” nel nostro Paese, la pubblicazione editoriale e l’organizzazione di eventi settoriali.
Tra le matricole, occorre poi segnalare Alfio Bardolla Group, società di intermediazione finanziaria che dopo un avvio abbastanza negativo ha iniziato a riscuotere un favore sempre crescente da parte degli investitori che hanno puntato con grande decisione sui progetti messi in cantiere dal gruppo in Paesi come Russia, Gran Bretagna, Brasile e India.
Sono solo alcuni dei titoli presenti nel mercato borsistico italiani e sui quali investire oggi, con previsione a tutto il 2017. Titoli di Borsa che vanno per la maggiore a Piazza Affari e che possono rappresentare un buon investimento da qui a breve.